L’edilizia italiana, dunque la maggior parte degli edifici residenziali del Bel Paese, risalgono all’arco temporale che intercorre tra il 1950 e il 1970. Com’è chiaro a tutti, i principi costruttivi erano diversamente ispirati alle condizioni di efficientamento energetico e non erano previsti infissi votati all’isolamento termoacustico.
Per questa ragione, da qualche anno, le ultime Leggi di Bilancio dello Stato Italiano hanno previsto alcune agevolazioni fiscali legati alla riqualificazione energetica degli immobili ovvero strumenti che attraverso detrazioni fiscali e sconti in fattura rappresentano un’aiuto importante per chi deve affrontare e sostenere spese di ristrutturazione per migliorare la classe energetica del proprio immobile.
Il bonus ristrutturazione 2022 è un incentivo per coloro che effettuano lavori di tipo edilizio in un edificio abitativo. Si tratta di una detrazione del 50% sull’IRPEF, fino a massimo 96.000 euro di spesa per interventi di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria.
Il bonus ristrutturazione 2022 è una detrazione fiscale del 50% sull’IRPEF destinata a chi effettua lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria in condominio o in edifici singoli. Per le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2024, la detrazione è pari al 50%, deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo e il limite massimo di spesa è di 96.000 euro.
Il bonus ristrutturazioni 2022 può essere richiesto da tutti i contribuenti soggetti al pagamento delle imposte sui redditi, residenti o non residenti in Italia. Nello specifico, possono beneficiare dell’agevolazione non solo i proprietari o i titolari di diritti reali sugli immobili per i quali si effettuano i lavori e che ne sostengono le spese, ma anche l’inquilino o il comodatario. In particolare, hanno diritto alla detrazione:
Hanno diritto alla detrazione, inoltre, purché sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture:
In questi ultimi tre casi, ferme restando le altre condizioni, la detrazione spetta anche se le abilitazioni comunali sono intestate al proprietario dell’immobile. La condizione di convivente o comodatario deve sussistere al momento dell’invio della comunicazione d’inizio lavori.
Uno scenario del genere può dipendere proprio dalle finestre, che hanno evidentemente perso la propria funzionalità e non sono più in grado di proteggere la struttura abitativa dall’inquinamento acustico, dalla temperatura esterna, dalla pioggia, dall’umidità o dalla potenza dei raggi solari.
In sostanza, quando le finestre si trasformano in ponti termici, a subirne le conseguenze è l’intero sistema di isolamento dell’involucro abitativo: la casa è rumorosa, si riempie di spifferi, è gelida e umida in inverno, bollente e invivibile d’estate.
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